giovedì 15 febbraio 2018

Recensione (Review Party) | Il Regno del Male - Sandro Ristori

Buongiorno Readers! Se siete in cerca di un libro intrigante e complesso che sappia conquistarvi grazie alla maestria dell'autore, ho da proporvi la lettura perfetta! Oggi vi parlo infatti de Il Regno del Male, di Sandro Ristori, in occasione del Review Party organizzata per l'uscita del romanzo in tutte le librerie! :)


Un libro che mi ha inizialmente lasciata perplessa, ma che si è rivelato tutta una grande macchinazione ben costruita da parte dell'autore, di cui alla fine non ho potuto far altro che adorare la machiavellica penna. Ma prima di lasciarvi la mia recensione, ecco qualche informazione su romanzo e autore! ;)



Titolo: Il Regno del Male (La saga del Segno #1)
Autore: Sandro Ristori
Editore: Newton Compton
Data di uscita: 15 Febbraio 2018
Pagine: 480
Cartaceo: 9.90 €
E-book: 4.99 €

SANDRO RISTORI È nato a Firenze nel 1982 e vive e lavora a Roma. Scrive, traduce, legge, impagina e immagina libri. Il Regno del male è il primo capitolo di una saga.

TRAMA Quando il sacerdote avvicina la fiamma al braccio di Kausi e Coral, il segno si accende subito. E la loro vita è condannata: chi porta il Segno non può vivere con gli altri. I due ragazzi devono abbandonare il villaggio, valicare le Grandi Paludi, inoltrarsi in una terra di cui si parla solo nei miti e nelle leggende, e dalla quale nessuno ha mai fatto ritorno. Tutto il Regno è in ginocchio: da ovest una terribile epidemia di peste infuria e decima intere Regioni; il re è troppo debole e pavido per opporsi ai suoi avidi duchi e ai barbari che premono alle frontiere del nord; a sud intere popolazioni sono in marcia per sfuggire alla fame e alla guerra. E quando nella Tredicesima regione l’erede del duca Courtenaray finisce nelle mani di Rakha, ragazza dal fascino misterioso e con una strana luce negli occhi, gli eventi iniziano a vorticare sempre più velocemente, scatenando una tempesta capace di travolgere ogni cosa. Nobili corrotti schiacciano la miseria della plebe, l’ambizione e la sete di potere spingono oscuri personaggi a tramare nell’oscurità. Quale sarà il destino del Regno? 
Una terribile epidemia di peste decima intere regioni. I barbari premono alle frontiere del nord. Il Regno è in ginocchio.

“Un’armata come non se ne vedono più dai tempi dell’Impero. La guiderei in queste lugubri terre fino a spazzare via i barbari. Darei fuoco a quella ridicola parodia di villaggio che si ostinano a chiamare capitale. La raderei al suolo, farei pascolare i miei cavalli sulle rovine, e questa volta nessuna mano barbara potrebbe mai alzarsi per ricostruirla.”

Il Regno del Male è una storia crudeltà, verità spietate e sofferenza. Per avere una vaga idea di cosa potreste trovarvi di fronte leggendolo, pensate a tutte le crudeltà che avvenivano nel medioevo, dalle torture alle punizioni corporali, unite poi la disparità fra sessi e tra "caste", il potere e la ricchezza in mano a pochissimi, e lasciate il resto in una nuvola di fango.

Un libro in effetti che mi ha un po' spiazzato proprio per questo suo crudo aspetto eccessivamente marcato, quella fredda e impietosa penna con cui l'autore ha raccontato le vite degli innumerevoli personaggi, ma è proprio questo carattere inclemente che ha reso l'ambientazione e la contestualizzazione tanto viva e credibile.

Il Regno del Male è il titolo più appropriato per quelle pagine di tristi quotidianità, barbare tradizioni e arretrati concetti e preconcetti, sarebbe il nome perfetto anche per quelle terre che fanno da sfondo alla storia. Un regno governato dai pochi ricchi e dai sacerdoti, in cui il singolo non può che sperare di arrivare al giorno seguente senza imbattersi in un nobile e ritrovarsi a perdere tutto.
Quando muore un duca, ci chiedono che tutto un ducato pianga e rifletta sulla vanità delle cose del mondo. Quando muore un pezzente, ci si chiede perché ne sia morto solo uno. Perché non ucciderne cento, o magari mille? Perché non ucciderli tutti, tutti quelli che non servono a lavorare, tutti quelli che non muoiono con i polmoni spezzati in qualche miniera?
Ma è un regno in trasformazione e questo è ciò che più mi ha affascinato del racconto. Il cambiamento è in mano a pochi giovani, capaci di vedere al di là del giogo cui il popolo è costretto, delle atroci punizioni previste dalla legge e dalla religione per coloro che non seguono quelle leggi scritte e pensate centinaia di anni prima. Al contempo, è proprio dal popolo che ribolle la rivolta, ancora sfumata ed appena accennata, ma è un evento imprevedibile che sembra dover avvenire da un momento all'altro e l'autore ha disseminato l'intero romanzo di indizi e chiare rivelazioni. Da una madre che perde il senno di fronte alla crudeltà di un nobile per poi essere giustiziata, a un popolo di esiliati che prende consapevolezza della propria forza, sino alla voce di un personaggio senza volto, giovane e saggio allo stesso tempo, che in pochi brevi capitoli ci mostra il lato disumano di quella società e il disgusto crescente per la stessa.
Il dolore che soffriamo, no, nessuno potrebbe rendercelo ancora più amaro. L’odio che ci anima, no, non è una fiamma che può diventare più incandescente di così. Siamo stati per mesi in quella vallata. Mesi a parlare tra noi, mesi a litigare e sperare e crepare e urlare. Mesi a farci massacrare. E adesso siamo tutti in fuga, e qualcuno andrà di qua, qualcuno andrà di là, molti torneranno nelle regioni da cui sono venuti, molti si sperderanno chissà dove. Ma quello che è successo verrà con noi. La peste viaggia nel corpo degli appestati? Bene, il sangue che è stato versato quel giorno scorrerà nelle vene di chi è sopravvissuto, infetterà tutti i ducati in cui andremo. Grayson è convinto di averci sconfitto. Di aver sconfitto tutti i pezzenti di tutto il Regno. Ma noi non possiamo perdere. [...] La verità è che noi possiamo vivere senza i nobili, i nobili non possono vivere senza di noi. E ogni volta che versano il nostro sangue, è il loro corpo che deperisce, non il nostro. Perché del nostro odio hanno paura, mentre noi del nostro odio ci nutriamo.
Una voce tra le tante, un personaggio più misterioso di altri ma non meno importante. La narrazione si struttura infatti secondo più punti di vista, seppur sempre in terza persona, passando dai pensieri di un giovane contadino della provincia, a quelli di un sacerdote, per poi entrare nella mente più aperta di una duchessa, a quella di un uomo che dopo aver perso tutto non può che dar sfogo alle sue frustrazioni, prendendosi la libertà con le parole e mettendo in pericolo i suoi stessi figli.

Una costellazione di personaggi, di vite e realtà che aiutano a costruire un affascinante mondo quasi al limite, una mina pronta a saltare al minimo sopruso di potere di troppo, un'alternarsi di punti di vista che in realtà hanno reso leggermente più difficoltosa la lettura ma che alla fine hanno dato la giusta profondità e le migliori premesse per un sequel davvero intrigante.

Un libro da cui sono rimasta un po' distaccata sino a ben dopo la metà, che mi ha però affascinata e infine conquistata proprio grazie alla paziente tessitura della trama che l'autore ha sviluppato per arrivare ad un finale da palpitazioni, un'ultima scena prima di chiudere e dover attendere il prossimo volume con impazienza. Un romanzo cui non riesco a dare più di 3/4 come valutazione proprio per quelle centinaia di pagine in cui non ho sentito alcun coinvolgimento e per quella narrazione che è un grande punto di forza, ma che definisce anche un ritmo di lettura non troppo scorrevole.
Consiglierei questo libro... a chi è in cerca di una storia ricca di dettagli, uno sguardo sull'affascinante macchina umana, sui giochi di potere e su una realtà tanto cruda quanto tristemente plausibile, ma soprattutto a chi ama i romanzi complessi dal punto di vista della trama, quelle opere in cui gli autori si rivelano più abili di uno stratega militare.


Un storia forte quanto intensa cui spero darete una chance perchè potreste perdervi la saga del secolo, e personalmente non vedo l'ora di avere tra le mani il sequel che sicuramente soddisferà il mio desiderio di risposte, curiosità e azione...! *-*

4 commenti:

  1. anche io ho faticato con i molti personaggi e punti di vista, ma sono stata lo stesso tanto coinvolta e non vedo l'ora di sapere come proseguirà

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  2. Ciao Fra! La storia di Wali mi ha letteralmente sconvolta.

    Aspettiamo i prossimi capitoli con ansia!

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    1. Ciao Rosy! A chi lo dici...vedremo il sequel cosa riserverà!

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