domenica 17 luglio 2016

Numbers – Rachel Ward

Buona domenica lettori! Questa notte ho fatto super tardi per leggere la fine di uno dei libri che stavo leggendo: Numbers, di Rachel Ward. Un libro un po’ vecchiotto, ma che avevo comprato mesi fa e che non avevo ancora avuto modo di leggere. L’ho trovato piacevole e scorrevole, ma ho qualche critica…che vi esporrò appena sotto la scheda libro! ;)

NumbersTitolo: Numbers

Autore: Rachel Ward

Pagine: 329

Editore: Piemme

Pubblicazione: 14 Settembre 2010

Cartonato: 16,00 €


TRAMA Fin da bambina Jem intravede una serie di otto numeri negli occhi delle persone. Anche in quelli di sua mamma: 10102002. Per anni non dà importanza alla cosa, pensa sia solo una fantasia infantile. Quando però sua madre muore il 10 ottobre 2002 Jem capisce: quei numeri corrispondono alla data di morte di chi le sta intorno. Da quel momento la sua vita cambia, non è più una ragazza come le altre, ora ha un terribile segreto. E isolarsi da tutti sembra l'unica soluzione per nasconderlo. Solo Spider, un ragazzo strano pieno di vita, si rifiuta di abbandonarla e per lui Jem comincia a provare qualcosa di più che semplice amicizia.
Un pomeriggio, mentre aspettano di fare un giro sulla ruota panoramica di Londra, Jem si rende conto che tutte le persone in fila "hanno gli stessi numeri", e che i numeri corrispondono proprio alla data di quel giorno. Ne è sicura: lì sta per accadere qualcosa di terribile. Prende la mano di Spider e insieme a lui scappa, proprio mentre una bomba esplode. Ora lei e Spider non posso fare altro che nascondersi, perchè la polizia pensa che i terroristi del London Eye siano loro...

“Tutti hanno un numero, ma credo di essere la sola a vederli. Li percepisco, da qualche parte dietro agli occhi, ma sono reali. Non mi importa se non mi credete, io so che esistono. E so che cosa significano. L'ho capito il giorno in cui mia madre è morta.”

 

Devo ammettere che se non fossi finita sulla casella Libreria Blu della Bookopoly Reading Challenge, forse non avrei toccato questo libro entro la fine del 2016, nonostante fosse nella mia libreria già da diversi mesi. E, in effetti, non è proprio una lettura da mettere in cima alla lista dei libri da leggere, ma ha certo i suoi punti di forza, oltre a una certa originalità che non guasta mai! :) Oltre a questa piccola confessione, c’è da dire che mi aspettavo un libro un po’ diverso e che invece mi ha piacevolmente sorpresa in questo senso. Fin dall’inizio l’autrice ci catapulta nella testa di Jem e nel suo racconto di quei giorni tutti uguali vissuti uno dopo l’altro, che vengono però sconvolti dall’apparizione di Spider. Leggendo distrattamente la trama, mi ero immaginata tutt’altro, ma è stato un mio errore…fortunatamente! :)

Jem è una quindicenne in affido con una particolarità tutta sua, un dono maledetto che lei odia e che condiziona la sua vita: riesce a vedere la data di morte negli occhi delle persone. Questo la rende una persona asociale, perché conoscere un’informazione simile sul conto delle persone la mette in estremo disagio. Passa le sue giornate ad escludersi dal mondo, dalla scuola, dalla sua famiglia affidataria e da tutte quelle attività che richiedono interazione sociale. Piccola e minuta, cerca sempre di passare inosservata con vestiti scuri, felpe con cappuccio e occhi bassi di corredo.

Spider è un ragazzino dalla pelle bruna, alto e magro con un’energia esplosiva che gli scorre nelle vene che lo rende perennemente irrequieto. Teppistello di strada che inizia a frequentare un brutto giro prima di conoscere Jem, convinto che uno come lui non può certo aspirare a qualcosa di più, ma che nasconde in sé una profondità d’animo difficile da scorgere in superficie.

L’incontro fra i due non è certo tra i più emozionanti, ma subito nella testa di Jem scatta una scintilla, un avvertimento. Fattore di maggior allarme, è per lei il numero negli occhi del ragazzo che prevede la sua morte a poche settimane da quel giorno.

Piano piano i due diventano grandi amici e tra problemi adolescenziali scoprono di essere sulla stessa lunghezza d’onda. Ma questa prime parte che dura qualche settimana in senso temporale, occupa solo una piccola parte del libro che è infatti per la maggior parte il racconto di un’avventura on the road di questi due ragazzi che, per essere corsi via pochi minuti prima di un assalto terroristico dal London Eye, sono costretti alla fuga.

Una specie di Bonnie e Clyde in fuga, per qualcosa di migliore: una romantica giornata al mare, tra fish and chips e brezza marina…questi i piani di Spider. Infatti se lui vede questa fuga come un’avventura con la ragazza che ama, Jem non è certo della stessa opinione. Per l’intero libro vediamo le situazioni con gli occhi di lei e con il suo profondo cinismo che la porta a diventare sempre più paranoica finché, rimasta sola, è costretta ad abbandonare la sua facciata da adolescente rabbiosa per fidarsi di sconosciuti e persone che potranno aiutarla.

Negli ultimi capitoli, vediamo infatti una Jem che matura velocemente e che prende sempre più coscienza del mondo che la circonda, vedendo le cose in maniera molto diversa rispetto a prima che questa avventura cominciasse.

Ho adorato il racconto delle notti all’addiaccio, delle peripezie che i due giovani si trovano ad affrontare, oltre alla dolce atmosfera che pian piano scende fra i due, fino a sfociare in un vero e proprio colpo di fulmine che coglie di sorpresa Jem, ma che rafforza invece l’audacia di Spider. Un racconto però di pochi giorni che si spalma su più di duecento pagine, a dispetto delle settimane precedenti raccontate in fretta e furia nelle prime 70/80 pagine. Se l’effetto voluto era quello di rendere ancora più intensi e vissuti i momenti della fuga, allora complimenti all’autrice!

Parlando di Rachel Ward, devo dire che mi è molto piaciuto il suo stile, in particolare la scelta di scrivere un racconto “reale” anziché  una storia romanzata. Veniamo infatti messi di fronte alla realtà dei quartieri popolari di Londra, i due protagonisti sono personaggi ai margini della società e le loro vite sono tutt’altro che semplici. Un po’ fantasiosa l’ultima parte, ma non credo si potesse concludere la fuga in maniera differente, senza cadere nel banale. Il finale è un ritorno alla realtà, che seppur crudele, lascia sempre un bagliore di speranza per il futuro. Una prospettiva ottimista che ci ricorda però che la vita è un misto di bene e male e che l’unico modo di affrontarla è cercare di mantenere un equilibrio dei due poli che si alternano inevitabilmente e inesorabilmente.

Infine, le ultime parole del libro mettono in discussione parecchie risposte già date, lasciando il lettore con un bel dilemma. Ovviamente è il primo libro di una trilogia, ma come storia può benissimo essere letta separatamente.

Un libro che ho letto con piacere e che ho trovato molto scorrevole, soprattutto le ultime cento pagine, ma che non metterei fra la lista dei migliori in assoluto. Originale e un filo scontato al contempo, non coinvolge granché emotivamente, ma certo non si può non leggere un capitolo dopo l’altro per vedere come andrà a finire questa assurda fuga…!

Che dire, la mia valutazione per Numbers, è di 3/5Un libro diverso da molti altri, uno young adult adatto anche agli adulti che fa riflettere, ma che non affonda le grinfie nel cuore del lettore, non so se mi spiego…coinvolgente ed avventuroso, ma non ho versato nemmeno mezza lacrima – cosa strana visto che con storie simili di solito mi ritrovo i libri con le pagine a onda per colpa dei pianti!

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Consiglierei questo libro… a chi ha voglia di leggere un libro diverso, che mette la giusta energia per approfittare di ogni istante, o almeno per buttar giù una lista di buoni propositi. Adatto agli adolescenti, ma anche ai più grandicelli, è un volume da portare in spiaggia oppure da smaltire in momenti di pausa da letture più intense.

 

- Franci

1 commento:

  1. Buona domenica Francesca! Un libro diverso che potrebbe stuzzicare dalla trama. Intriga devo dire anche se non penso sia il momento adatto per leggerlo, vedremo più avanti, grazie per avermelo fatto conoscere! un abbraccione

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