giovedì 3 agosto 2017

Recensione | Alice nel paese delle meraviglie - Lewis Carroll

Buonasera Readers! È ormai tardi, ma devo assolutamente parlarvi dei una delle mie ultime letture, ovvero Alice nel paese delle meraviglie, un romanzo della letteratura classica scaturito dalla mente di Lewis Carroll, professore di matematica ed inguaribile bambino..una storia ricca di fantasia e assurdità da leggere almeno una volta nella vita. Mi è piaciuto? Date uno sguardo alla scheda libro, arriva subito sotto la mia personale opinione! :)


Titolo: Alice nel paese delle meraviglie (e Attraverso lo specchio)
Autore: Lewis Carroll
Editore: Newton Compton (Collana: MiniMammut)
Edizione originale: 1865
Pagine: 224
Cartonato: 3.90 €

LEWIS CARROLL (1832-1898), pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, dopo la laurea in matematica fu nominato dapprima bibliotecario, quindi docente di matematica al Christ College di Oxford; accostò sempre alla carriera ufficiale molti altri interessi. Oltre alle due sue opere più famose, appunto, Alice’s Adventures in Wonderland (1865) e Through the Looking-Glass (1871), va ricordato il racconto in versi The Hunting of the Snark (1876).

SINOSSI A oltre un secolo dalla sua pubblicazione, Alice, come romanzo e come personaggio, conserva ancora intatta tutta la sua freschezza, incantando non solo i più giovani ma anche gli adulti, che nel suo mondo meraviglioso scoprono un altro sé, pronto a sfidare ardui giochi linguistici, entusiasmanti trucchi psicologici, situazioni impossibili che mettono in discussione la realtà e svelano l’irresistibile fascino dell’assurdo. In un romanzo in cui la sospensione dell’incredulità è d’obbligo, il gusto del gioco non può essere dimenticato e va riscoperto con occhi che sappiano guardare al di là del consueto. Perché qui è l’essenza della vita, e forse tra i sogni segreti di tanti c’è proprio la tana di un coniglio bianco in cui perdersi, uno specchio al di là del quale riscoprire la bellezza della vita reale. È letteratura per ragazzi? È un libro da leggere punto e basta. Tra le molte riduzioni cinematografiche, la più recente è quella di Tim Burton con Johnny Depp, Anne Hathaway e Helena Bonham Carter.

Una storia entrata nella nostra cultura un po' di prepotenza, tra film e opere di diverso genere, quella di Alice è un'avventura che affascina. Ma proprio per questo motivo, per tutte le premesse che per 23 anni ho ricevuto per osmosi dal mondo che mi circondava, mi sono ritrovata tra le mani una lettura che non solo non ho potuto apprezzare, ma di cui il senso ancora mi sfugge.


Ho davvero avuto difficoltà a comprendere e ad apprezzare il lavoro di Lewis Carroll, che mi è subito parsa una grottesca rivisitazione di un'allucinazione da droghe pesanti. Il termine meraviglie poco si adatta forse, per l'accezione di uso comune, a ciò che il lettore si ritrova a vivere immergendosi tra le pagine di questo libro, e se la compagnia di Alice a tratti risulta irritante e insopportabile, diventa presto una certezza, perchè rappresenta esattamente lo stato del lettore, o almeno questa è stata la mia esperienza.


Alice viene catapultata in un luogo in cui nessuno la ascolta o vuole stare in sua compagnia, non capisce le regole che fanno ruotare quello strano mondo e se inizialmente è la sua curiosità e la sua frivolezza a guidare le sue scelte, ben presto si ritrova a cercare di ragionare per comprendere quello che le sta succedendo, irritandosi sempre più e perdendo ogni buon senso, tra cambi fisici e un repentino capovolgimento del suo modo di porsi, arrivando ad essere un Alice diversa, forse più matura, ma sicuramente più confusa.
«Non mi pare che stiano giocando con lealtà,» protestava Alice, «e poi battibeccano tutti con quanto fiato hanno in gola che uno non riesce neanche a sentire la propria voce… e le regole poi, così imprecise, ammesso che ce ne siano, non le rispetta nessuno…»
Un capolavoro della letteratura, un classico da leggere almeno una volta nella vita, che a differenza di molti altri ha una complessa interpretazione che mi ha fatto letteralmente impazzire per l'intero romanzo. Adoro i classici proprio perchè spesso dietro ci sono teorie o morali da intuire, capire ed apprendere, ma con Alice nel paese delle meraviglie mi sono ritrovata spiazzata. Ogni pagina, ogni riga, ogni parola sembra nasconderne altre, come fosse una miniera di segreti, ma nulla ho carpito se non i dialoghi discontinui e le assurde situazioni a tratti irritanti, a tratti noiose, a tratti troppo strane per essere descritte con una sola sensazione.

Alice nel paese delle meraviglie è una storia che o si ama o si odia, o ti entra nelle ossa o ti rimane estranea, una di quelle avventure semplici ma contorte da provare a leggere senza aspettative, ma con un'apertura mentale e un'acuta visione dell'insieme che sicuramente aiutano a barcamenarsi verso la fine.

Una lettura con cui purtroppo non sono entrata in sintonia, ma che consiglio di leggere almeno una volta nella vita, quantomeno per arricchire il proprio bagaglio culturale. Un libricino che si legge in un baleno, e che se letto con leggerezza può essere una piacevole favola da godersi senza concentrarsi troppo, d'altronde, come dice il Re di Cuori:
«Se non c'è nessun senso ci risparmiamo un mondo di fastidi, perché non abbiamo nessun bisogno di trovarcene uno.»

E voi, avete mai letto questo classico? Vi è piaciuto o come me avete trovato qualche difficoltà ad apprezzarlo? Fatemi sapere la vostra esperienza con questa lettura, aspetto i vostri commenti..magari riuscirò a comprenderla un po' di più con qualche nuovo punto di vista! :)

1 commento:

  1. Ciao ho letto questo libro tanto tempo fa, mi piacerebbe però rileggerlo. Questo libro mi è stato regalato per la cresima.....andavo in quinta elementare. Devo proprio rileggerlo, è passato troppo di tempo che lo ricordo poco.

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