venerdì 20 novembre 2015

Il canto del ribelle – Joanne Harris

Il canto del ribelleTitolo: Il canto del ribelle

Autore: Joanne Harris

Pagine:  320

Editore: Garzanti

Pubblicazione: 8 Ottobre 2015

Rilegato: 16,90 €


JOANNE HARRIS è nata, da padre inglese e madre francese, nello Yorkshire, dove attualmente vive. Si è laureata al St Catharine's College di Cambridge, dove ha studiato francese e tedesco medievale e moderno. Fino al 1999 ha insegnato francese nelle scuole secondarie di Leeds. I suoi libri sono tutti editi in Italia da Garzanti. Oltre a Chocolat, il suo romanzo d'esordio apparso nel 1998, tradotto in tutto il mondo e da cui nel 2001 è stato tratto l'omonimo film, ha pubblicato Vino, patate e mele rosse ad innumerevoli altri romanzi tutti editi Grazanti. È anche autrice, con Fran Warde, di Il libro di cucina di Joanne Harris (2003) e di Al mercato con Joanne Harris. Nuove ricette dalla cucina di «Chocolat» (2007).


TRAMA Per Loki, il dio delle fiamme, intelligente, affascinante, ingannatore, spiritoso, l'accoglienza ad Asgard non è delle migliori. Nella città dorata che s'innalza nel cielo in fondo al Ponte dell'Arcobaleno, dove vivono le donne e gli uomini che si sono proclamati dèi, tutti diffidano di lui, che ha nelle vene il sangue dei demoni. Malgrado la protezione di Odino, Loki ad Asgard continua a non essere amato: quello è il regno della perfezione, dell'ordine, della legge imposta. Entrare definitivamente nella schiera delle divinità più importanti, per lui, è impossibile: non solo gli viene impedito, è la sua stessa natura ribelle a impedirglielo. Ma arriva il momento della sua riscossa. Il mondo delle divinità è agli sgoccioli, una profezia ne ha proclamato la fine imminente. E Loki potrà mettere le sue capacità al servizio di Asgard e dei suoi abitanti. È lui che si adopera, con la sua astuzia, per trarre in salvo Thor e compagni. Ma gli dèi sono capricciosi, volubili e di certo non più leali di Loki. Adesso è giunta per lui l'ora di decidere da che parte stare, chi difendere e contro chi muovere battaglia. E di scoprire se i suoi poteri e la sua astuzia possono davvero salvarlo dalla fine che minaccia i Mondi e le creature, umane e divine, che li abitano. Joanne Harris ci porta nelle atmosfere piene di fascino della mitologia nordica: le divinità buone e cattive, i popoli in lotta tra loro, le forze oscure, le città fantastiche e le battaglie sanguinose. Protagonista assoluto è Loki, il dio temuto ed esiliato da tutti che cerca il suo riscatto: è lui a raccontarci la sua versione dei fatti, secondo una prospettiva diversa da quella che abbiamo conosciuto sin qui.

Preparatevi a scoprire Odino, Thor e le altre divinità norrene come non li avete mai conosciuti.

 

Buongiorno Readers! Questa dovrebbe essere la recensione del giovedì, ma ieri proprio non ce l’ho fatta. Avevo del tempo, ma ho preferito sfruttarlo altrimenti perché non sarebbe stato sufficiente a scrivere una recensione de Il canto del ribelle che non fosse caotica.

Questo romanzo è stato davvero qualcosa di illuminante. Onestamente, devo ammettere di non conoscere granché la mitologia norrena, sono appassionata di quella greca e latina, ma degli dei nordici conosco ben poco. Qualche conoscenza generale, ma nulla di approfondito.

Quando ho preso in mano questo libro, non sapevo quindi cosa aspettarmi esattamente e forse è stato meglio così, perché l’autrice ha davvero sconvolto il modo di vedere le storie che e i personaggi che compongono la mitologia norrena.

Il canto del ribelle è essenzialmente il Vangelo di Loki, la storia dei nove mondi, dal Principio a Ragnarök, la fine. Questo libro è nato come prequel della serie Runemarks, composta da Le parole segrete e Le parole di luce, ma in realtà è perfetta anche come lettura a sé stante. Io in effetti, non ho letto i due romanzi scritti in precedenza dalla Harris, ma ho amato comunque questo volume e probabilmente sarà lo stimolo per provare a leggere gli altri due.

Lo stile della Harris è scorrevole, semplice, ma efficace e soprattutto ben costruito: la vicenda è narrata in prima persona da Loki, di cui attraverso il suo linguaggio irriverente, ironico e divertente iniziamo a vedere le cose come mai prima. Le descrizioni sono più che evocative e mai banali o noiose, essendo a volte più avvincenti - passatemi il paragone - dell’azione. Inoltre, quello che ho davvero amato di questo romanzo è il carattere pungente e provocatorio di Loki e quindi dei fatti narrati.

Loki è il Dio del Fuoco, il Dio degli Inganni, il Burlone, Padre delle bugie, fratello di sangue di Odino, il Capitano, Stella del Cane…insomma, un volto dai mille nomi. Molti di questi epiteti traggono origine dalle sue gesta e dai suoi complotti. È un tipo affascinante, intelligente, ma non è proprio una figura completamente positiva. Loki è infatti figlio del Caos, nelle sue vene scorre lo stesso sangue di demone dell’oscuro Surt e ha quindi una natura ribelle, sempre volta a creare scompiglio. Caprio espiatorio di ogni male, tutti diffidano da lui e finisce per sentirsi solo, perso, sino a quando non inizia a elaborare un piano per smascherare le false identità degli Dei che tanto lo disprezzano, le loro bugie, i sotterfugi e la slealtà nascoste da una patina d’oro, primo fra tutti Odino.

Attraverso gli occhi e le parole di Loki, veniamo a conoscenza di come i paladini dell’Ordine, hanno conquistato la loro fama, le loro caratteristiche divine e i loro ammiratori con l’inganno, ma chi più del Dio degli Inganni, Padre delle bugie, può mostrare al mondo la vera natura degli dei?

Insomma, il personaggio di Loki è qualcosa di unico: spiritoso, irriverente, astuto e in un certo qual modo subdolo, ma al contempo intrigante, tanto da rendere questa lettura incredibilmente originale.

Ho apprezzato il fatto che sia concepita in parte come una lettura a sé stante, ho amato il personaggio di Loki, nonostante non ne fossi una grande fan in precedenza, ed infine ho trovato lo stile dell’autrice impeccabile, accurato, ma leggero e scorrevole. Non ho grandi critiche, a parte il fatto che forse, l’inizio è un po’ troppo lento e descrittivo, ma utile a chi come me non ha mai letto nulla sulla mitologia norrena.

Nel complesso, il mio voto per questo romanzo è 4/5, e mi ha proprio fatto venir voglia di leggere i libri della serie Runemarks! :)

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Consiglierei questo libro… a chi ama le storie sulla mitologia, a chi è curioso di sapere qualcosa in più sulle origini delle divinità nordiche e sulla loro vera natura, ma anche a chi non è capace di credere che il cattivo sia sempre stato tale o a chi ama vedere le cose da punti di vista differenti.

- Franci

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