lunedì 13 febbraio 2017

Recensione | Carve the mark. I predestinati - Veronica Roth

Buon pomeriggio lettori! Oggi ho per voi una splendida recensione, o meglio..la recensione di uno splendido libro! ^^ Pochi giorni fa ho finito di leggere Carve the mark, ultimo libro di Veronica Roth che mi è molto piaciuto...spero che arriverà presto il sequel, ma per ora ecco la mia opinione su questo primo volume! :)

Titolo: Carve the mark - I predestinati
Autore: Veronica Roth
Editore: Mondadori
Data di uscita: 17 Gennaio 2017
Pagine: 427
Rilegato: 15.90 €

VERONICA ROTH vive a Chicago con il marito e si dedica alla scrittura a tempo pieno. Ha esordito giovanissima con Divergent, il primo volume della saga distopica a cui hanno fatto seguito Insurgent, Allegiant e Four. Bestseller mondiali, che hanno raggiunto i vertici della classifica del "New York Times", i volumi della serie sono diventati anche dei film di Eagle Pictures.

TRAMA In una galassia percorsa da una forza vitale chiamata corrente, ogni uomo possiede un dono, un potere unico e particolare, in grado di influenzarne il futuro. CYRA è la sorella del brutale tiranno che regna sul popolo shotet. Il suo dono, che le conferisce potere provocandole allo stesso tempo dolore, viene utilizzato dal fratello per torturare i nemici. Ma Cyra non è soltanto un'arma nelle mani del tiranno. Lei è molto più di questo. Molto più di quanto lui possa immaginare. AKOS è il figlio di un contadino e di una sacerdotessa-oracolo del pacifico popolo di Thuvhe. Ha un animo generoso e nutre una lealtà assoluta nei confronti della famiglia. Da quando i soldati shotet hanno rapito lui e il fratello, l'unico suo pensiero è di liberarlo e portarlo in salvo, costi quel che costi. Nel momento in cui Akos, grazie al suo dono, entra nel mondo di Cyra, le differenze tra le diverse origini dei due ragazzi si mostrano in tutta la loro evidenza, costringendoli a una scelta drammatica e definitiva: aiutarsi a vicenda a sopravvivere o distruggersi l'un l'altro. 

Aspettavo questo libro con ansia perchè la serie Divergent mi ha davvero conquistata e avendola iniziata a pochi giorni dall'uscita dell'ultimo libro l'ho letta di filato in meno di tre giorni. La Roth mi ha conquistata allora trascinandomi nel mondo delle distopie, e temevo di rimaner delusa con questo suo nuovo volume, ma fortunatamente non è stato così! :)

Lo stile con cui l'autrice ci accompagna in questa storia è semplice, ma ricco di emozioni e sensazioni. Ci permette di immaginare e comprendere al meglio l'ambientazione e i diversi aspetti delle culture che caratterizzano gli Shotet e il resto dei pianeti del sistema solare. Ho adorato come Cyra e Akos, i due protagonisti, si contrapponessero in ogni aspetto, ma al contempo si completassero. Soprattutto mi è piaciuto leggere dello scontro tra culture che viene a crearsi nel loro rapporto, che pian piano diventa un incontro e poi un amalgamarsi.

«Tu supponi che io sia brutale perchè è questo che hai sentito dire di me» dissi. «Allora parliamo di quel che ho sentito dire di te? Sei uno salla pelle sottile, un codardo, uno supido?»«Tu sei una Noavek» continuò lui ostinato. «La brutalità ce l'hai nel sangue.»«Non ho scelto il sangue che mi scorre nelle vene» risposi. «Non più di quanto tu abbia scelto il tuo fato. Tu e io siamo entrambi diventati quello che era scritto diventassimo.»

Cyra Noavek è un personaggio che ho trovato perfetto per portare avanti la narrazione in prima persona vista la sua duplice visione delle vicende. Combattuta tra la passione per il suo popolo e le idee autodistruttive del fratello, tra il provare dolore e il provocare dolore, tra il sopravvivere e il tentare di trovare giustizia. Solo Akos riesce a darle la spinta per fare delle scelte e per mettersi in gioco, aiutandola a trovare sé stessa e il ruolo che desidera rivestire in quella continua lotta al potere. La principessa Shotet ha un animo fragile quanto forte, ma soprattutto è un personaggio che nel corso del libro evolve, matura e affronta cambiamenti che la portano ad essere sempre più decisa e sicura di sé, tra pregi e difetti che la rendono sempre più "reale".

Quanto è approfondita Cyra, quanto in realtà non lo sono tutti gli altri personaggi, come ad esempio Eijeh e Ryzek che sono spesso presenti e molto rilevanti per la storia, ma di cui gli intricati piani sono sempre difficili da comprendere proprio per le poche informazioni che vengono fornite. Si nota il loro cambiamento dagli occhi di Cyra, ma è prettamente superficiale e quasi mai motivato.

«Pretendi di dividere le persone tra due estremi. Buone o cattive, affidabili o inaffidabili» risposi. «Lo capisco. Così è più facile. Ma non è così che funziona la gente».

Akos è il co-protagonista, e seppur ci vengono fornite più informazioni riguardo ai suoi comportamenti e al suo carattere, manca un maggior approfondimento. Mi è molto dispiaciuto il fatto che i capitoli che trattano le vicende di Akos che si alternano a quelli di Cyra non siano in prima persona, ma in terza, con il risultato che alla fine del libro mi è sembrato quasi di conoscerlo per metà, a differenza della ragazza di cui invece avevo letto ogni pensiero.

Ma a sopprimere queste mancanze, c'è un elaborato lavoro di world building in cui l'autrice mi sembra abbia dato decisamente il massimo, costruendo un mondo complesso tanto quanto affascinante. 
L'ambientazione è infatti uno dei punti forti di questo libro, una scenografia che si trasforma in continuazione in qualcosa di unico da scoprire e da "vivere". Dalla colorata e vivace capitale degli Shotet, ai freddi e bianchi panorami di Thuve, fino a un viaggio incredibile tra correnti di energia dai mille colori e pianeti fatta di sola acqua.
Tutto questo attraverso descrizioni a dir poco suggestive che rendono quasi reale un mondo tanto strano quanto affascinante, senza mai annoiare o esagerare con i dettagli.

Anche la trama è un sali e scendi di emozioni e situazioni che la rendono fresca e originale, mai scontata o banale, nonostante ci sono volute poco meno di un centinaio di pagine per iniziare davvero a prendermi, ma poi è stata tutta una corsa fino all'imprevedibile finale.

Azione, adrenalina e colpi di scena sono le parole chiave degli ultimi capitoli e se gran parte del libro sembra tirare quasi troppe fila della trama, nell'epilogo tutto trova un suo posto e una sua spiegazione. Tra fato e destino a farla da padroni, ogni personaggio acquista senso per tutti gli altri, in un intreccio rivelatorio sorprendente!

Vediamo centinaia di futuri, centinaia di possibilità. Ma un fato è qualcosa che accade a una specifica persona in ogni singola versione del futuro che vediamo, il che è molto raro. Sono i fati a designare le famiglie predestinate, non il contrario.

La mia valutazione per Carve the mark è di 4/5, infatti nonostante sia un romanzo coinvolgente e all'altezza delle aspettative, il mancato approfondimento di alcuni personaggi a mio parere importanti e i capitoli in terza persona dedicati ad Akos anzi che in prima, mi hanno leggermente frenata dal dare un punteggio pieno.
Consiglierei questo libro...a chi ha amato lo stile incredibile di Veronica Roth in Divergent, e anche a chi ha ancora qualche perplessità su questa autrice perchè la fantasia non le manca e questa nuova avventura sci-fi è davvero unica e intrigante, ricca di azione ed intense emozioni.



Infine vorrei sottolineare un aspetto un po' superficiale di questo volume che però non posso non elogiare. Sicuramente se avrete fatto un giro nel reparto fantasy di una libreria nell'ultimo mese avrete notato Carve the mark, in particolare a primo impatto non si può non adorare la cover che con tutto quello sbrilluccicare, il contrasto arancio e blu e le scritte in rilievo è davvero meravigliosa! *-*
Anche togliendo la sovraccoperta sono rimasta affascinata dalla mappa del sistema solare stampata fronte e retro sulla copertina, è davvero stupenda..se proprio non volete acquistarlo, vale la pena anche solo ammirarlo in libreria! ;)

2 commenti:

  1. Personalmente ho preferito più divergent in fatto di coinvolgimento emotivo.
    Però qui è stato fatto un lavoro migliore sui personaggi.

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    1. Trovo che siano due storie talmente diverse che non mi sono fermata a fare grandi paragoni, ma in effetti hai ragione riguardo i personaggi! :)

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