sabato 29 agosto 2015

The Queen of the Tearling–Erika Johansen

The queen of the tearlingTitolo: The Queen of the Tearling

Autore: Erika Johansen

Pagine:  387

Editore: Multiplayer Edizioni

Pubblicato: 9 Luglio 2015

Rilegato: 19,00 €

ERIKA JOHANSEN ha studiato allo Swarthmore College in Pennsylvania, prima di iscriversi al famoso Iowa Writers’ Workshop, dove si è laureata in Belle Arti. In seguito è diventata avvocato. The Queen of the Tearling è il suo primo romanzo. Erika vive a San Francisco, in Carolina.

TRAMA Il giorno del suo diciannovesimo compleanno, la principessa Kelsea Raleigh Glynn, cresciuta in esilio, intraprende un pericoloso viaggio verso il castello in cui è nata, per riprendersi il trono che le spetta di diritto. Determinata e coraggiosa, Kelsea adora leggere e non somiglia affatto a sua madre, la fatua e frivola regina Elyssa.Protetta dal gioiello del Tearling - uno zaffiro blu dagli straordinari poteri magici - e difesa dalla Guardia della Regina - un gruppo scelto di cavalieri guidato dall'enigmatico e fedele Lazarus - Kelsea ha bisogno di tutto l'aiuto possibile per sopravvivere alle cospirazioni dei nemici, che proveranno a impedire la sua incoronazione con agguati, tradimenti e incantesimi di sangue. Una volta diventata regina, e nonostante il nobile lignaggio, Kelsea si dimostra troppo giovane per un popolo e un regno dei quali sa ben poco, oltre che per gli orrori inimmaginabili che infestano la capitale. Kelsea deve scoprire di quale tra i suoi servitori fidarsi, perché rabbia e desiderio di vendetta si annidano fra i nobili di corte e perfino fra le sue stesse guardie del corpo. La sua missione per salvare il regno e compiere il suo destino è appena cominciata: Kelsea sarà chiamata ad affrontare un viaggio alla scoperta di se stessa e una prova del fuoco che la farà diventare una leggenda se solo riuscirà a sopravvivere!

Vorrei iniziare elogiando la bellezza fisica del libro, so che un libro non si giudica dalla copertina, ma stavolta gli editori si sono superati. Il volume rilegato è composto da pagine cucite e non incollate, ricco di illustrazioni a colori particolari e una mappa con localizzati tutti i luoghi del romanzo da riporre in un’apposita tasca alla fine del libro. Un’altra chicca di questa limited edition sono le pagine dalla misura irregolare che creano l’effetto dell’antico e soprattutto sembra quasi rilegato a mano, per non parlare del nastro segnapagina che adoro. A mio parere, l’edizione proposta in esclusiva da Multiplayer Edizioni è un capolavoro, comparata alle edizioni più anonime a cui siamo abituati.

Il fatto che l’edizione sia stata curata tanto meticolosamente nella parte grafica, mi ha posto grossi dubbi sul contenuto, tanto che anche se non vedevo l’ora di leggerlo, la mia copia di The Queen of the Tearling è stata ignorata per circa una settimana prima di essere letta.

Inizialmente devo dire che le mie perplessità sono state confermate dall’incedere lento della narrazione che è fin troppo prolissa e ricca, anzi strabordante, di descrizioni. I primi capitoli sono stati un po’ pesanti da leggere, soprattutto per la loro infinita lunghezza. Particolare che mi ha presa in contropiede perché in genere leggo i libri per capitoli, non lascio mai il segnalibro a metà tra un capitolo e l’altro e leggendo questo libro ho dovuto rinunciare alla mia abitudine. Non esagero nel dire che ho trovato capitoli da 40 pagine, particolarmente fitte, la metà delle quali occupate da descrizioni di muri in mattoni, legni particolari dei diversi regni nominati nel romanzo o provenienza di altre merci, con allegata spiegazione dei minimi particolari di ognuna di esse. Insomma, si può dire che, quando a scuola spiegavano la sintesi e il riassunto, la Johansen era probabilmente assente.

Tuttavia, si può dire che dopo la metà del libro, la storia si fa molto interessante, tra azione e colpi di scena magici, ecco che la nostra storia acquista spessore e soprattutto l’interesse del lettore, tanto che alla fine sono rimasta delusa dal fatto che dovrò aspettare probabilmente a lungo per sapere come la cosa si risolverà! Ebbene sì, perché dopo diversi capitoli di assestamento, dove ci vengono descritti paesaggio, ambientazioni, beni di ogni genere e situazione politica e storica, oltre ad ogni pensiero della protagonista, ecco che l’azione si interrompe praticamente a metà lasciandoci a bocca asciutta. L’unica cosa che apprendiamo e che sappiamo per certa è che la nostra Kelsea ottiene il consenso del suo popolo, oltre che delle Guardie Reali.

Una cosa positiva del romanzo che mi è piaciuta particolarmente è appunto Kelsea: lei è un personaggio realistico, è una persona consapevole dei propri limiti e dei propri difetti, ma è anche tenace e caparbia, orgogliosa e sempre pronta a dimostrare il suo senso di giustizia, forse anche troppo, ma quella che ci viene presentata è una ragazza vera. In particolare, conosciamo una Kelsea ragazzina e un po’ insicura nelle prime pagine, che diventa ben presto una donna forte e consapevole delle sue responsabilità, soprattutto grazie alle difficili scelte che si pongono sul suo cammino verso la corona.

Il fattore che però mi lascia maggiormente perplessa è l’ambientazione temporale. Quello dove veniamo catapultati è un mondo dai lineamenti prettamente medievali, che però si rivela essere il futuro rispetto ai nostri tempi, ma senza uno straccio di tecnologia. Una scelta interessante che, a mio parere, avrebbe avuto bisogno di parecchi dettagli, invece ecco che non si ha nemmeno una spiegazione precisa. Quello che possiamo capire per vie traverse è che il progresso nel regno di Tearling si è arrestato a causa del suo fondatore che non ha voluto  nessuna tecnologia in questo suo nuovo regno, anche se negli altri paesi che vengono nominati e descritti si sa che la medicina è avanzata e che questi non hanno rinunciato a nessun aiuto tecnologico disponibile.

Infine, vorrei sottolineare l’erronea citazione della sovraccoperta: il romanzo viene definito un incorcio fra Hunger Games e Games of Thrones, testualmente The Hunger Games of Thrones. Bè, quello che posso dirvi è che non c’è stato errore più grosso nella storia delle sovraccoperte, The Queen of the Tearling ha solo vaghi punti in comune con i due colossi della letteratura moderna e in ogni caso presi proprio con le pinze.

 

Che dire, con la speranza di avere maggiori informazioni sull’ambientazione temporale nel secondo libro e di poterlo avere presto fra le mani, mi sbilancio con un 4/5, ma anche se adoro Kelsea e la sua tempra, con il secondo volume sarò probabilmente più dura e spietata.

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Se amate il fantasy e non temete le lunghe descrizioni, questo volume potrebbe fare al caso vostro, specie se vi va di conoscere finalmente un’eroina più umana e dalle caratteristiche fisiche comuni, un po’ come ognuna di noi e non come quelle incredibili ragazze che affrontano draghi e conquistano uomini quasi con la stessa nonchalance che si incontrano in quasi tutti i romanzi del genere.

 

CURIOSITÁ

L’autrice, in più di una circostanza ha affermato che il personaggi odi Kelsea è nato grazie al Presidente Barack Obama. Nel 2007, infatti, mentre ascoltava in TV un discorso dell’allora senatore, Erika fu colta dal suo momento di ispirazione: la tenacia, l’idealismo e la diversità che trasparivano dalle parole di quell’uomo sarebbero stati i tratti distintivi della protagonista dei suoi libri.

Sul web ho letto da più fonti che sarà girata la trasposizione cinematografica della serie, con protagonista Emma Watson nei panni di Kelsea. La pellicola sarà distribuita dalla Warner Bros, ma ancora non si sanno date né altri particolari succosi.

 

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